Progetti

Recupero e restauro conservativo locale privato

Esecuzione di intonachino a calce e gesso su tutte le superfici delle pareti, tinteggio e costruzione di impianti decorativi mediante spolveri e cartoni. Patinatura ed invecchiamento delle pellicole pittoriche mediante abrasivi e velature con latte di calce pigmentata. Stesura di protettivo impermeabilizzante incolore a base silossanica, su tutte le superfici degli apparati murari.

Restauro vasi ornamentali in tufo, Chiesa di Governolo (MN)

Il restauro dei vasi ornamentali in tufo di Quinzano, anch’essi danneggiati dal terremoto del 2012 hanno subito un’operazione di pulitura e restauro delle superfici lapidee. Le parti mancanti sono state ricostruite ex-novo mediante l’impiego di pietra del medesimo litotipo.

Intervento su un impianto decorativo di una casa privata

Costruzione di impianto decorativo in prossimità degli apparati murari di due ambienti originariamente separati. Le cromie e i motivi decorativi sono stati desunti dalle porzioni riscontrate di pellicole pittoriche originali. Le superfici che non presentavano finiture di pregio sono state trattate, previa preparazione dei fondi, con latte di calce pigmentato con ossidi e terre naturali. L’intervento si è posto come fine quello di uniformare e collegare le due stanze in un unico grande ambiente, attraverso la riproposizione dei finti marmi e delle riquadrature che costituivano l’impianto decorativo originale.

Galleria Ferraroni: restauro degli apparati murali ed armonizzazione cromatica delle superfici

L’indagine ha portato a un riscontro della presenza, su tutta la superficie degli apparti murari, di pitture a tempera sovrammesse alle finiture a calce originali, frutto di precedenti opere manutentive.
Gli interventi:
Rimozione della muratura di tamponamento: le superfici intonacate apparivano lacunose e lo stato di conservazione presentava fenomeni di distacco e degrado differenziale.
Pulitura e descialbo delle pellicole sovrammesse: le operazioni si sono svolte con metodologia meccanica coadiuvata dall’azione ammorbidente di soluzione acquosa e tensioattivi, fino al raggiungimento dello strato di finitura desunto dalle indagini diagnostico conoscitive.
Ripristino degli elementi in laterizio sagomati: gli elementi in laterizio che presentavano lacune sono stati integrati mediante l’applicazione di conci sagomati.
Ripristino delle lacune e delle superfici intonacate: le lacune e le abrasioni presenti sugli apparati murari sono state risarcite mediante malta a calce ed inerti di adeguata granulometria, eseguiti ad imitazione delle superfici circostanti dell’originale.
Stesura dei fondi e armonizzazione cromatica delle superfici mediante velature di latte di calce pigmentato con terre naturali secondo le cromie desunte dall’indagini diagnostico conoscitive.
In accordo con la D.L. e con i competenti Organi di sorveglianza e tutela.

Restauro degli intonaci in coccio pesto Torre Ghirlandina, Modena

La malta con coccio pesto rappresenta, per la sua antichità e diffusione, un caso particolare di impasto prodotto con materiali a comportamento pozzolanico. I materiali fittili, infatti, se cotti a temperature adeguate possono avere, uniti alla calce, una buona attività pozzolanica, ovvero idraulicizzante. Queste particolari malte vengono consigliate dalle fonti ogni qual volta occorra una malta particolarmente resistente all’usura e agli agenti atmosferici (Carla Ercolao, Le ricette del restauro- Malte intonaci stucchi dal XV al XIX secolo).

Restauro dell’acquasantiera della Chiesa Santa Maria Assunta, Ventoso (RE)

Restauro acquasantiera in marmo giallo antico e marmo rosso di Verona, ricollocazione delle parti che presentavano fratturazioni e distacchi mediante l’inserimento di barre in fibra di vetro, pulitura dei vecchi ancoraggi metallici in piombo. Stuccatura delle lacune mediante la tecnica della scagliola carpigiana con metodologia mimetica.

Restauro soffitto a cassettoni

Fissaggio delle pellicole pittoriche eseguito a tampone con alcol polivinilico in soluzione di acqua deionizzata-alcool, interponendo carta giapponese. Pulitura meccanica a secco dei depositi superficiali e delle gore mediante pennelli e gomme wishab. Stuccatura delle lacune mediante sverze di legno e polpa di legno con colla animale. Armonizzazione cromatica delle abrasioni dell’impianto decorativo.

Il Cavedio di Palazzo Bertani

Rimozione degli intonaci incongrui sovrammessi, frutto dei precedenti interventi manutentivi, ripristino delle lacune mediante malta a base di calce aerea e sabbia di granulometrie adegute, eseguite ad imitazione delle superfici circostanti. Tinteggio mediante stesura di velature di latte di calce pigmentato con ossidi e terre naturali, secondo le cromie desunte dalle indagini stratigrafiche. Restauro conservativo degli impianti decorativi pittorici.

Chiesetta di San Giovanni

Pulitura delle superfici dell’impianto decorativo, eseguito meccanicamente con gomme wishab ed attenuazione delle gore e dei depositi persistenti attraverso l’applicazione di impacchi localizzati di soluzione leggermente basica supportata da seppiolite o polpa di carta. Consolidamento del soffitto in incannucciato, mediante esecuzione di fori ed applicazione di tasselli a scomparsa eseguiti al fine di ripristinare un corretto ancoraggio all’orditura lignea sovrastante. Stuccatura delle lacune e delle fessurazioni, mediante malta a base di calce aerea e sabbie di granulometria adeguata al fine di raccordare e imitare la superficie dell’originale. Integrazione pittorica dell’impianto decorativo, in prossimità di abrasioni e cadute di Colore con latte di calce pigmentato con ossidi e terre naturali.